News

In arrivo al G.O.M. la Risonanza Magnetica a "tre tesla" unica in Calabria

17 Febbraio 2020


Fonte Gazzetta del Sud. Articolo di Cristina Cortese.

 

Il Direttore della U.O.C. Armentano: "Battaglia di civiltà che deve coinvolgere tutti i reggini".

Una risonanza magnetica “a tre tesla”, la prima in Calabria in un ospedale pubblico, oltre quella di Catanzaro destinata alla ricerca, è la novità importante che attende la divisione di Neuroradiologia del Grande ospedale metropolitano. «L'attrezzatura è stata già acquistata e nel giro di due-tre mesi, dopo la necessaria fase dell'istallazione, dovrebbe entrare in funzione. È fondamentale per l'accuratezza diagnostica e la selezione dei pazienti, indirizzando verso la terapia più adeguata per i tumori cerebrali, sclerosi multipla, riconoscimento placche e malattie degenerative. Ma più in generale - esordisce il primario Antonio Armentano - è di aiuto in tutti i campi di nostra competenza: aneurismi intracranici; malformazioni artero-venose cerebrali e midollari; stenosi dei tronchi sovra-aortici; fistole artero-venose craniche e spinali; stenosi dei vasi arteriosi intracranici; ictus ischemico acuto; neoformazioni di testa, collo e colonna».

Dunque, va rafforzandosi il percorso di qualità e di garanzia anche grazie a un percorso di rinnovamento del sistema tecnologico all'avanguardia, che include anche l'angiografo biplanare di ultima generazione. «È una “battaglia di civiltà”, che da Cosenza ho trasferito in questa città e deve coinvolgere l'intera comunità reggina. C'è un messaggio importante - ammette il primario -: la neuroradiologia reggina, quale disciplina dell'area radiologica, offre risposte a tutte le patologie del sistema nervoso centrale e periferico, proprio come succede nei migliori centri d'Italia».

Al passo coi tempi

La svolta avviene nel 2017 quando il reparto, nato nel 1975, inizia, in quanto stroke unit di secondo livello, l'importante attività interventistica-terapeutica, dopo avere avuto come primari maestri della neuroradiologica italiana quali Ruggiero, Trevisan e Santoro. Oggi, in collaborazione con il Centro neurologico diretto da Luciano Arcudi e con il Centro regionale epilessia guidato da Umberto Aguglia, l'approccio è multidisciplinare con un forte impatto per l'emergenza.

Spiega Armentano: «Le procedure di neuroradiologia interventistica endovascolare sono metodiche di nuova concezione che consentono di raggiungere le arterie cerebrali in maniera minimamente invasiva, attraverso il sistema circolatorio. Permettono il trattamento di molteplici patologie di natura vascolare in maniera sicura, efficace e relativamente poco dolorosa per il paziente. Certamente, i risultati migliori avvengono in un efficiente sistema di rete territoriale tra il 118, gli ospedali spoke periferici, la neurologia e il pronto soccorso».

Il fattore tempo

«Conta molto il fattore tempo. Prima si presenta il paziente in ospedale, più possibilità ci sono per disostruire l'arteria occlusa», fa presente Paolo Versace, responsabile dell'interventistica. «È fondamentale non sottovalutare alcuni sintomi che coinvolgono gli arti e comportano una alterazione della mimica facciale e del linguaggio», aggiungono i dirigenti medici Emilio Africa, Giuseppe Ielo, Rosa Morabito, Luciano Frosina, Alessandra Porcelli e Antonio Gangemi. Una bella squadra composta da sette unità più il primario, che sta vivendo il progresso scientifico di oggi, ma anche sfide personali. «Quanto prima mi occuperò dell'interventistica», rilancia Alessandra Porcelli mentre Antonio Gangemi rappresenta la memoria storica: «La neuroradiologia tradizionale di un tempo, caratterizzata da esami invasivi e cruenti, non ha nulla a che fare con quella dei nostri giorni». Insieme, si spendendo h 24 e 365 giorni l'anno per le attività diagnostiche rivolte a pazienti di tutte le fasce di età. «Attraverso tecniche radiologiche come la radiologia digitale (Rx), l'Angiografia, la tomografia computerizzata (Tc) e la risonanza magnetica (Rm), eseguiamo tutti gli esami diagnostici neuroradiologici relativi alle principali patologie. E, ovviamente - concludono i dirigenti medici - contiamo sulle nuove attrezzature per offrire una qualità ancora maggiore».